Io queste cose le scrivo per me, davvero non penso a nessun altro, e l’amore, sì, anch'io ho avuto un’idea, ma forse del tutto sbagliata, diversa da come normalmente si intende. Ma cosa c’è di normale in me, in definitiva?
Non ricordo ormai più tante cose di me, né se davvero ci sono state o solo fole inventate. Mi cullavo di scriverne, come forza per cercare la vita, ma troppo spenti il passato e il presente, così pure il futuro, sempre più rinchiuso in me stesso, senza forza di inventare alcunché.
Del resto, nessun personaggio mi ha preso per mano per indicarmi la strada, o anche soltanto un abbozzo, un’ipotesi, un’idea.
Ciò che resta, solo un ammasso di vuote parole, tanto poco importano i fatti.
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