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domenica 23 giugno 2019

Palermo



Il tempo è bello, ma non in questa città. 
Adesso mi trovo in vacanza. Ancora un’isola. Ma questo importa poco. Che sia un’isola, voglio dire. Ciò che è fondamentale sapere per capire il senso della storia è che sono altrove, non nel luogo da dove fingo di scrivere. E piove, forse, anche in quel luogo. Devo convincermi che sia così, altrimenti mi confondo e faccio una cattiva figura col resto del mondo.
Come parlare di questa città? Della pioggia mi importa poco. Si tratta solo di un episodio. 
C’è stato un tempo in cui Palermo è stata capitale di un impero vasto e variegato. Ne restano segni visibili dappertutto. Alcuni evidenti, edifici ben conservati e oggetto di costante manutenzione. È un mondo come tanti altri. Dove transitano i turisti si nota la cura e l’attenzione degli amministratori. Luoghi meno fortunati, con poche attrattive, risentono della trascuratezza e sembrano deperire inesorabilmente, soggetti alle incurie del tempo. È così dappertutto.
Sento dire dai locali che la città da alcuni anni sta andando incontro, sia pur lentamente, ad un processo di rinascita, di valorizzazione di punti prima trascurati. 
Ci sarà ancora tanto da fare per far rifiorire le tantissime bellezze del passato, un numero esagerato di chiese, di cappelle, di edifici pubblici ma anche privati, che necessitano di costante manutenzione. Tanta ricchezza rischia di perdersi giorno dopo giorno e non basta la buona volontà ad evitare il progressivo decadimento.
Occorrono settimane per visitare Palermo. Per farsi una sia pur vaga idea del patrimonio artistico, culturale, religioso, umano che conserva. 
Da queste parti ogni pietra cela un brano di cultura, a volte millenaria.
Vorrei nascondermi negli interstizi dei palazzi per poter continuare a respirare quest’aria. Imparare a vivere dei ricordi del tempo. Non so come ciò possa succedere. Dovrà pur esserci un modo per mettere in pratica questo pensiero. 
Forse mimetizzandomi tra le tessere dei mosaici dorati senza farmi notare e da lì, da quegli angoli, sondare i sentimenti dei turisti, di qualcuno in particolare. Deciderò col tempo, con la pratica, con l’esperienza.
Vedere il mondo con gli occhi di un leone. O di un santo. E visto che potrei scegliere, addirittura con quelli del Pantocratore. Anche per capire l’effetto che fa.
Da lassù potrei vedere tante più cose. Forse tutto. 
Vorrei un'altra vita.

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