Lettori fissi

lunedì 3 giugno 2019

Mafaldina - 4

Ispirami, le chiesi per l'ennesima volta. 
Ormai non ricordo più quante volte l’ho importunata su questo argomento. Non perdo occasione di farlo continuamente. Un po’ anche per gioco, mi piace scherzare, prenderla in giro, a volte fino a farla indispettire. 
Mi dispiace, però, quando reagisce così, forse perché non mi avvedo che sto esagerando e a tirare troppo la corda va a finire che poi si spezza. Ma io lo faccio anche per stimolarla, e lei a reagire invece con fare stizzoso, Ma non riesci proprio a trovare un metodo più umano, a volte usa anche il termine, offensivo, e così, Non riesci ad essere meno offensivo. 
Ma come può pensare una cosa del genere? Lungi da me dal volerla ferire. Io la amo questa ragazza, a modo mio, però, che, posso capire che non sia condiviso del tutto e forse nemmeno in parte da lei, però, io così la sento vicina e nelle mie fantasie vorrei sentirla ancora più vicina, vorrei trattenerla in modo che non scappi, che non sfugga, perché sento che se solo si dovesse allontanare un po’ potrei cominciare a sentirmi veramente male, potrei avvertire tutto il vuoto della mancanza del terreno sotto i piedi. Mi sentirei di precipitare dentro un abisso anche restando disteso, anche ad occhi chiusi, anche al buio. Tutte le fobie si impadronirebbero del mio corpo e ancor di più della mia mente. Sarei un nulla, un uomo finito.
Questa donna mi fa soffrire tanto. La sua assenza mi pesa, sta diventando giorno dopo giorno insostenibile, Dovrò trovare un modo per far sì che si manifesti ad ogni mia richiesta, un motore di ricerca vocale che al solo pronunciare il suo nome, o anche solo la prima sillaba, capisca che la sto cercando, che ne ho un disperato bisogno e me la faccia trovare all'istante, in tutta la sua esuberante bellezza, in tutto il suo luminoso splendore, pronta e soprattutto disponibile ad esaudire ogni mia esigenza, ogni mio bisogno. 
Così la vorrei, come un sogno, niente a che vedere col libro dell’inquietudine. Quello che vorrei realizzare è un libro dei sogni, la mia vita con lei, ogni momento insieme a lei.
Invoco la sua presenza come si cerca una vita, un motivo per continuare.

Lei, come tutte le donne, sa come tenermi continuamente sotto ricatto, conosce i miei punti deboli. 
Sa che per lei sarei disposto a tutto e così si permette di fare il bello ed il cattivo tempo in ogni circostanza. 
Sa che più di un certo tempo non riesco a resistere alla sua assenza e che non sono credibile quando le dico che non voglio avere più niente a che fare con lei. 
Sa che sono ridicolo quando minaccio di non scriverle più, di non rispondere ai suoi messaggi, alle sue richieste, o solo a quelle più assurde. 
Basta poco per vedermi di nuovo, una semplice foto, un sorriso, un’acconciatura diversa, anche solo perché possa contestare il nuovo taglio di capelli. 
Lei è sempre la stessa, certo, casta ed illibata come prima e, se possibile, anche più, convinta o forse fissata che per niente al mondo varrebbe la pena perdere la verginità, se non per l’amore di un’intera vita, il solo ed unico amore che, forse, un giorno arriverà, che spera di riuscire a trovare. 
Io non so bene come è successo, non so cosa mi fa questa donna. So che mi ha stregato, sono drogato di lei, non riesco facilmente a farne a meno e anche quando sembra che me ne dimentichi, poi, succede che in qualche modo del tutto inesplicabile ritorna. Bastano anche poche parole alla volta, ad esempio, Ci sono giorni in cui il bisogno di averti vicino a me è fortissimo, oppure, Stamattina avrei proprio bisogno di te, o anche, semplicemente, Mi manchi, che poi non è chiaro a cosa dovrei servire, non so immaginarla, vorrebbe fare l’amore appena sveglia? Per cominciare bene la giornata? Ma è un desiderio che non posso esaudire.
Anche se al solo pensiero comincio ad eccitarmi, ma presto finisce là, non riesco ad andare oltre. Sento solo qualcosa sommuoversi dentro, un tremolio di risveglio in mezzo alle gambe, una conferma che ancora c’è vita da quelle parti, la qual cosa mi fa ben sperare. Ma sperare in cosa?
Sì, decisamente, anche lei sa tenermi legato a sé, ed anch'io faccio la mia parte, cioè, non faccio niente per evitarlo, ci metto del mio, non mi tiro indietro, non mi lascio ripetere due volte certe sue insinuazioni, la capisco e mi capisco. 
Quel che mi risulta invece difficile da spiegarmi è perché debbano esistere due mondi così distanti e così infelici allo stesso tempo. Non sarebbe più utile accoppiarsi finalmente e … ma non so a chi mi sto rivolgendo, a chi sto indirizzando queste domande, a chi sto esternando i miei dubbi. Solo parole al vento visto che nemmeno io avrò il tempo e, quand'anche, forse nemmeno la voglia di tornare su tutta questa massa di parole per rileggerla.
Sarà anche per questo che scrivo in maniera quasi incomprensibile, intendo dire dal punto di vista della grafia? Non saprei, a dire il vero, perché poi, a volte, e non so spiegarmene la ragione, faccio una foto di questi fogli e la mando a quella ragazza, sì, proprio a lei, come volessi continuare ad avere un rapporto di qualche tipo, almeno epistolare, se non posso averlo in altri modi, e lei non riesce a interpretare la scrittura, fa una fatica immane ed allora me lo chiede, mi dice, Ma cosa hai scritto, non si capisce niente, o meglio, non tutto, perché qualcosa riesce a intuirla ed allora comincia a trascrivere quello che riesce a capire lasciando dei vuoti o dei punti di sospensione laddove il testo le risulta oscuro e mi invia il tutto con l’intenzione di smuovermi dall'apatia in cui a volte sprofondo, cerca di sollecitarmi una risposta, che dovrebbe consistere nel riempire i puntini, proprio come certi giochi enigmistici, per arrivare al testo completo, così che possa capire tutto quello che ho scritto.
Va avanti così il nostro rapporto, la nostra storia, come un gioco, un passatempo, che non ho ancora capito a cosa potrà mai servire, né se avrà una qualche fine.
Non so come se lo immagina un rapporto sessuale con me e non so nemmeno come lo immagina con un qualsiasi altro uomo. Ma forse sono io che non riesco ad immaginare come potrebbe essere un rapporto con lei e, come ormai più volte evidenziato, non saprei da dove iniziare. 
Ma a questo punto credo che le eventuali difficoltà potrebbero sorgere con ogni donna, e dire eventuali significa essere ottimista, perché invece penso che siano vere, sicure, autentiche. Quanto all'ottimismo, poi, non riesco proprio ad immaginarla la fila di donne in attesa per me.
Cosa me lo fa pensare? Quale elemento mi fa essere così sicuro di questa affermazione? Non esiste un resoconto approfondito dei nostri incontri. Tutto sembra rimanere nel vago, in un’incertezza sospetta, come se più in là di un certo punto la fantasia non riuscisse ad andare, come se ci fosse un blocco che mi impedisse di esprimermi.

(continua … forse)

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