Lettori fissi

martedì 18 giugno 2019

Cara amica - 1

Cara amica, 
ma lo siamo davvero, amici? O, per lo meno, tu lo sei? E poi, Cara amica, perché così? Perché non evocarti per nome, col tuo bel nome? Ho ancora qualche ritrosia che non so giustificare a pronunciarlo, come se al solo compitarlo mi esponessi a chissà quale, stavo per dire infamia, ma quale accento infamante potrà mai rinvenirsi nel dire quello che dovrebbe essere la cosa più normale, chiamare, cioè, una persona col proprio nome? 
Non so come definire questa sorta di bisogno che avverto ogni volta che mi rivolgo a te, quello di nascondere il tuo nome. Ma non solo il nome, perché i segreti, soprattutto i miei, quelli che fino ad oggi sono degli autentici misteri e che non ho inteso svelarti, sono davvero tanti, e forse la nostra stessa relazione è stata condizionata fin dall'inizio proprio da questa verità mai detta e mai rivelata. 
Ma tu ti sarai già informata a tempo, avrai di certo provveduto a chiedere notizie in giro su di me e sai già tutto, o almeno quello che più ti interessava sapere. E se è così, allora la figura non del tutto bella l’ho fatta proprio io, che in questi anni sono passato per quello che voleva provarci in tutti i modi con te, a prescindere dalle mie relazioni.
Ma vorrei tornare al motivo iniziale di questa lettera e riprendere le parole con cui avevo cominciato, Cara amica, per dirti che sì, anche a me piace ogni volta vederti e mi piace ascoltarti quando dici che anche tu mi incontri sempre con piacere. Ma vorrei aggiungere che tutto questo non mi lascia soddisfatto, semplicemente perché non mi basta più. Ed è per questo che vorrei comunicarti che invece io non voglio vederti più.
Tutte queste cose me le dicevo fra me e me. Ma non sempre vi prestavo ascolto, non ci ponevo la dovuta attenzione e presto finivano in un luogo che non ritrovavo più, dimenticate forse per sempre, mentre lei mi stava davanti chiedendosi perché, come mai non rispondevo alle sue domande, alle sue sollecitazioni.
Quello che intendevo dire era che a queste condizioni non volevo vederla più. 
Se le cose potessero cambiare allora sarei l’uomo più felice della terra. Felice di vederla sempre, di incontrarla ovunque, di parlare apertamente con lei per dirle tutto quello che avevo sempre pensato e che continuavo a pensare, anche se non si trattava di un’attività consapevole, una razionale, perché nell'amore c’è poco o nulla di tutto questo ed io, si sarà capito ormai, io quella donna l’amavo, l’ho amata dal primo momento che l’ho vista e volevo darmi l'opportunità di dirglielo direttamente, senza tanti preamboli come pure mi capita quando mi soffermo a ragionare. Ma non c’è niente da ragionare, invece, nessun calcolo.
Cara amica, da oggi in avanti vorrei sentirmi libero di dirti, Amore, come la cosa più preziosa che abbia mai avuto, e di toccarti, di sentirti mia, tutta mia. Te lo dirò un giorno, stanne certa, e quel giorno sarò finalmente felice. Non avrò più niente da nascondere, soprattutto a me stesso, perché avrò ritrovato, o meglio, trovato, quella felicità che rincorrevo da anni, ma posso tranquillamente dire anche da decenni, senza tema di sbagliarmi. 
È una vita che spero di trovare un amore e una volta che arrivo ad accarezzare l'idea di poter vivere la vita che mi rimane in compagnia di una persona amata non vorrei fare l’errore di sbagliare mossa e rovinare tutto. Aspettami, arrivo, alla prima occasione utile sarò da te. Anzi, l’occasione, se non esiste, me la invento, la trovo senz'altro e anche se non sembra a prima vista utile, lo diventerà presto anche solo per il fatto che al fondo dei miei obiettivi ci sei tu e solo tu.
Cara amica, io non sono io. Ma tu, adesso, o ancora, non lo sai. Capirai meglio più avanti, quando riuscirò ad aprirmi del tutto, ho bisogno di tempo, come un buon vino invecchiato che deve essere stappato con un certo anticipo perché si possano apprezzare tutte le qualità ed assaporarne i sentori trattenuti a lungo. Ma l’attesa non è stata vana. È servita per far maturare il gusto che verrà apprezzato nel calice appropriato, dopo la giusta fase di decantazione. Così è il mio sentimento per te. Ha bisogno di tempo per trasformarsi in amore puro.

(continua)

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