..., o anche cos'è che mi fa pensare che sto per realizzare quello
che ho da sempre desiderato? Me lo stavo chiedendo da diverse settimane, perché
sentivo che qualcosa stava arrivando, avvertivo come un presentimento che un
sogno a lungo anelato si stava per realizzare, anche se ancora non avevo chiaro
in mente come, né esattamente quando, ma c’era nell'aria, quella che respiravo,
e quella che mi circondava ovunque andassi, c’era qualcosa che mi faceva
pensare, anzi no, che mi diceva, preparati, tieniti pronto, e me lo diceva in
maniera sempre più insistete, con modi che non potevano essere fraintesi, né passare
inosservati, io li avvertivo e capivo che qualcosa di importante, di grande,
stava per accadere, sentivo come una sorta di responsabilità verso me stesso,
non puoi ancora una volta fingere che non sia successo nulla, non puoi
continuare a far finta di niente, queste voci mi perseguitavano, in ogni
momento del giorno, mi invitavano ad una più attenta riflessione, mi stavano
avvisando, consigliando anche, che non dovevo perdere quella che poteva essere
una delle ultime, se non l’ultima, possibilità di dare una svolta alla mia
vita, perché in fondo di questo si trattava, anche se non mi era chiaro da dove
derivava questa certezza, ma certe cose arrivano senza avviso, e non è detto
che ci debba necessariamente essere una spiegazione a tutto, potevo chiudere la
faccenda così, senza interrogarmi ulteriormente, e passare ai fatti, ed i fatti
erano le tante cose a cui avevo pensato negli ultimi mesi, e i tanti taccuini
riempiti con le storie che mi erano passate per la testa, e che avevo sentito
la necessità di mettere su carta, perché in quei momenti quello era l’unico
modo che ero riuscito a concepire per alleviare i dolori che mi angustiavano,
dolori non certo fisici, piuttosto qualcosa che mi impediva di vivere la vita
in modo normale, perché niente rientrava nei binari della normalità in quei
giorni, e lo dimostra il fatto che oggi, che capisco molte più cose soltanto a
leggere quelle pagine, oggi riesco a parlarne con una visione d’insieme che mi
permette di avere le idee più chiare e guardare a quel periodo in modo
distaccato, come se le cose descritte non mi riguardassero, come se quel mondo
non mi appartenesse, quando prendevo appunti, quasi quotidianamente, era del
tutto diverso, avevo quasi paura di accettare che le cose di cui parlavo
facessero parte di me e della mia vita, oggi no, ammetto che è stata una
fortuna essermi soffermato, sforzandomi anche, dieci minuti al giorno, o anche
più, per raccontare aneddoti, abbozzare pensieri veloci, fare il resoconto
confuso delle attività svolte nel corso delle giornate, anche le più semplici,
e quelle apparentemente insignificanti, oggi solo capisco e apprezzo
l’importanza, a quell'epoca si trattava di esercizi che credevo sterili, e che
però svolgevo perché mi facevano sentire vivo, e non era poca cosa, tutt'altro,
mi hanno aiutato a continuare a sperare, che un giorno le cose potevano mutare,
e forse, anzi no, di certo, quel giorno è finalmente giunto, forse anche in
maniera del tutto inatteso, in modo assolutamente inaspettato, perché stavo per
buttare la spugna, non è facile persistere per molto tempo in una situazione in
cui non si riesce ad intravedere la luce in fondo al tunnel, ed è infine
arrivato anche questo momento, che non lascerò passare invano, devo
approfittarne, sono pronto, da oggi in poi la mia vita sarà un’altra cosa,
anzi, sarà un’altra, mi dà questa certezza la storia, quella trascorsa, quella
passata, che ritorna sempre più insistentemente come ad avvertirmi che di tempo
ne è rimasto poco, sempre di meno, datti da fare, ogni cosa contribuisce a
rammentarmelo, c’è un fiorire di idee, di visioni, immagini, confronti,
paragoni che si presentano con regolarità impressionante a chiedermi un conto
che non riesco più a tenere, e questa difficoltà è ciò che più mi spinge ad
agire, non so tenerla nascosta, come fosse una cosa da niente, no, riguarda me,
soprattutto me, e non posso trascurarla, altrimenti viene meno il senso della
vita, e con essa anche il senso della scrittura, motivo principale per cui sono
impegnato in questa impresa, che sempre più mi rende difficile la vita, fin
quando non riuscirò a soddisfarlo, questo tarlo che mi divora, sono sicuro, e
non solo del tarlo, chissà quante cose ha pensato, se solo fosse in grado di
pensare, non so se l’ho dotato di questa facoltà, non ci pensavo, era solo la
voglia di provare, volevo imparare a dipingere, un altro modo di comunicare, di
esprimermi, ho prodotto poche tavole, ma ancora oggi quelle due sono là, alle
pareti, e mi osservano, i soggetti quasi simili, due bestie immonde che
cambiano di continuo colore, per quello che sono costrette a vedere, non tanto
per le paure che provano, sono ferme, fisse nelle tavole, una, in sala, più
piccola, arrivata per prima, un’altra in camera da letto, che pensava di
conservare una posizione privilegiata, di poter soddisfare curiosità, assistere
a scene piccanti, ti sei ricreduto ben presto, immagino, ben misero spettacolo
quello che hai potuto vedere, forse se l’è passata meglio il tuo amico,
nell'altra stanza, almeno qualche scena un po’ più spinta l’ha quanto meno
immaginata, ogni volta che avvertiva l’accendersi del computer, per il resto
neanche la fantasia gli ha potuto dare una mano, sei capitato davvero male, in
un’altra casa avresti avuto senz'altro sorte migliore, ma tant'è, ormai non
puoi farci niente, e lo sai, te ne resti là, a poltrire, aspettando tempi
migliori, che sarà difficile che vengano, voglio avvisarti, non penso di
riuscire più avanti dove ho fallito in tutti questi anni, mettiti l’anima in
pace, non sarà da me che potrai ricevere soddisfazioni, a meno di non
accontentarti di scene miserevoli e che non ti aspettavi di vedere, a cui non
immaginavi mai di dover o forse poter assistere, ed invece, ecco, sono di queste
cose che ti dovrai accontentare, che vorrei parlare con te, dimmele quali sono
le tue impressioni, dimmi cosa ne pensi, poi io non sarò più io, dopo averti raccontato
tutto, dopo essere riuscito a svelarti la vera essenza di me, risorgerò, sarò
un altro, e questo è un passo che dovrò fare, altrimenti non potrò più vivere,
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