Lettori fissi

mercoledì 20 settembre 2017

Camaleonti

..., o anche cos'è che mi fa pensare che sto per realizzare quello che ho da sempre desiderato? Me lo stavo chiedendo da diverse settimane, perché sentivo che qualcosa stava arrivando, avvertivo come un presentimento che un sogno a lungo anelato si stava per realizzare, anche se ancora non avevo chiaro in mente come, né esattamente quando, ma c’era nell'aria, quella che respiravo, e quella che mi circondava ovunque andassi, c’era qualcosa che mi faceva pensare, anzi no, che mi diceva, preparati, tieniti pronto, e me lo diceva in maniera sempre più insistete, con modi che non potevano essere fraintesi, né passare inosservati, io li avvertivo e capivo che qualcosa di importante, di grande, stava per accadere, sentivo come una sorta di responsabilità verso me stesso, non puoi ancora una volta fingere che non sia successo nulla, non puoi continuare a far finta di niente, queste voci mi perseguitavano, in ogni momento del giorno, mi invitavano ad una più attenta riflessione, mi stavano avvisando, consigliando anche, che non dovevo perdere quella che poteva essere una delle ultime, se non l’ultima, possibilità di dare una svolta alla mia vita, perché in fondo di questo si trattava, anche se non mi era chiaro da dove derivava questa certezza, ma certe cose arrivano senza avviso, e non è detto che ci debba necessariamente essere una spiegazione a tutto, potevo chiudere la faccenda così, senza interrogarmi ulteriormente, e passare ai fatti, ed i fatti erano le tante cose a cui avevo pensato negli ultimi mesi, e i tanti taccuini riempiti con le storie che mi erano passate per la testa, e che avevo sentito la necessità di mettere su carta, perché in quei momenti quello era l’unico modo che ero riuscito a concepire per alleviare i dolori che mi angustiavano, dolori non certo fisici, piuttosto qualcosa che mi impediva di vivere la vita in modo normale, perché niente rientrava nei binari della normalità in quei giorni, e lo dimostra il fatto che oggi, che capisco molte più cose soltanto a leggere quelle pagine, oggi riesco a parlarne con una visione d’insieme che mi permette di avere le idee più chiare e guardare a quel periodo in modo distaccato, come se le cose descritte non mi riguardassero, come se quel mondo non mi appartenesse, quando prendevo appunti, quasi quotidianamente, era del tutto diverso, avevo quasi paura di accettare che le cose di cui parlavo facessero parte di me e della mia vita, oggi no, ammetto che è stata una fortuna essermi soffermato, sforzandomi anche, dieci minuti al giorno, o anche più, per raccontare aneddoti, abbozzare pensieri veloci, fare il resoconto confuso delle attività svolte nel corso delle giornate, anche le più semplici, e quelle apparentemente insignificanti, oggi solo capisco e apprezzo l’importanza, a quell'epoca si trattava di esercizi che credevo sterili, e che però svolgevo perché mi facevano sentire vivo, e non era poca cosa, tutt'altro, mi hanno aiutato a continuare a sperare, che un giorno le cose potevano mutare, e forse, anzi no, di certo, quel giorno è finalmente giunto, forse anche in maniera del tutto inatteso, in modo assolutamente inaspettato, perché stavo per buttare la spugna, non è facile persistere per molto tempo in una situazione in cui non si riesce ad intravedere la luce in fondo al tunnel, ed è infine arrivato anche questo momento, che non lascerò passare invano, devo approfittarne, sono pronto, da oggi in poi la mia vita sarà un’altra cosa, anzi, sarà un’altra, mi dà questa certezza la storia, quella trascorsa, quella passata, che ritorna sempre più insistentemente come ad avvertirmi che di tempo ne è rimasto poco, sempre di meno, datti da fare, ogni cosa contribuisce a rammentarmelo, c’è un fiorire di idee, di visioni, immagini, confronti, paragoni che si presentano con regolarità impressionante a chiedermi un conto che non riesco più a tenere, e questa difficoltà è ciò che più mi spinge ad agire, non so tenerla nascosta, come fosse una cosa da niente, no, riguarda me, soprattutto me, e non posso trascurarla, altrimenti viene meno il senso della vita, e con essa anche il senso della scrittura, motivo principale per cui sono impegnato in questa impresa, che sempre più mi rende difficile la vita, fin quando non riuscirò a soddisfarlo, questo tarlo che mi divora, sono sicuro, e non solo del tarlo, chissà quante cose ha pensato, se solo fosse in grado di pensare, non so se l’ho dotato di questa facoltà, non ci pensavo, era solo la voglia di provare, volevo imparare a dipingere, un altro modo di comunicare, di esprimermi, ho prodotto poche tavole, ma ancora oggi quelle due sono là, alle pareti, e mi osservano, i soggetti quasi simili, due bestie immonde che cambiano di continuo colore, per quello che sono costrette a vedere, non tanto per le paure che provano, sono ferme, fisse nelle tavole, una, in sala, più piccola, arrivata per prima, un’altra in camera da letto, che pensava di conservare una posizione privilegiata, di poter soddisfare curiosità, assistere a scene piccanti, ti sei ricreduto ben presto, immagino, ben misero spettacolo quello che hai potuto vedere, forse se l’è passata meglio il tuo amico, nell'altra stanza, almeno qualche scena un po’ più spinta l’ha quanto meno immaginata, ogni volta che avvertiva l’accendersi del computer, per il resto neanche la fantasia gli ha potuto dare una mano, sei capitato davvero male, in un’altra casa avresti avuto senz'altro sorte migliore, ma tant'è, ormai non puoi farci niente, e lo sai, te ne resti là, a poltrire, aspettando tempi migliori, che sarà difficile che vengano, voglio avvisarti, non penso di riuscire più avanti dove ho fallito in tutti questi anni, mettiti l’anima in pace, non sarà da me che potrai ricevere soddisfazioni, a meno di non accontentarti di scene miserevoli e che non ti aspettavi di vedere, a cui non immaginavi mai di dover o forse poter assistere, ed invece, ecco, sono di queste cose che ti dovrai accontentare, che vorrei parlare con te, dimmele quali sono le tue impressioni, dimmi cosa ne pensi, poi io non sarò più io, dopo averti raccontato tutto, dopo essere riuscito a svelarti la vera essenza di me, risorgerò, sarò un altro, e questo è un passo che dovrò fare, altrimenti non potrò più vivere,

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