Voglio giocare anch'io, decido
che giocherò per il tempo che mi resta, anche da solo, se è il caso.
Voglio giocare a far stare le
storie che intendo scrivere nel tempo che mi resta. Se non ce la faccio, vorrà
dire che doveva andare così, l’importante è averci provato. Se invece finisco
di scrivere le mie storie prima della fine, della mia fine, allora proverò a
fare un inventario delle mie cose.
È da tanto che ci penso ma devo ancora
rimandare l’inizio perché non posso sapere fin da ora come si metteranno le
cose. Penso che non ci metterò molto. Ma forse sì, ed allora, onde evitare
problemi dell’ultima ora, forse sarebbe meglio cominciare con l’inventario, per
poi passare alle storie, perché non posso rischiare di morire e non aver fatto
il mio inventario.
Ma per troppo tempo ho rinviato
questo momento, per tanti anni, pensando fosse sempre presto, ed oggi, ho altre
cose a cui tengo, e quindi è ancora di nuovo presto. Dunque, prima le storie e
poi il resto. Ed allora, sotto con la prima, quella dell’uomo e della donna,
così mi tolgo il pensiero. Quella dell’oggetto indefinito girerà probabilmente
attorno ad una pietra.
Adesso mi sembra di avere le idee più chiare.
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