Josefina Vicens non esiste, non è mai esistita.
E se pure ha vissuto da qualche parte, ha qualcosa a
che fare con me, anzi di più, Josefina
Vicens soy yo, o almeno è la mia creatrice, è lei che mi ha concepito, che
mi ha inventato. Non potrei dire di pensare diversamente.
Il
libro vuoto non è come gli altri libri.
Mi lascio
facilmente e piacevolmente adescare dalle parole, fin dalle prime, non mi
arrabbio se in breve mi ritrovo ad aver letto un bel numero di pagine e di
capitoli. Perché questo libro non è come tutti gli altri, dentro c’è la mia
vita, racconta la mia storia, sono esattamente io il personaggio che si muove
fin dall’inizio, non c’è ombra di dubbio.
Per questo sono convinto che Josefina Vicens è un
falso, nessuno può conoscere la mia vita meglio di me, continuo nella lettura
meravigliandomi sempre più di quanto perfettamente uguali alle mie sono le
caratteristiche del protagonista di questo libro.
Juan Garcia non esiste, Juan Garcia soy yo, è la mia controfigura, o forse il contrario, in
ogni caso sto andando avanti a leggere la sua storia, perché mi può aiutare a
capire come potrà continuare la mia vita, o anche quella del protagonista del
romanzo, rigorosamente autobiografico, che ho in mente di scrivere.
Il
libro vuoto è formato dalle stesse identiche parole
con cui sono composti i miei pensieri, non sapevo di averlo già scritto questo
romanzo, non lo ricordavo. Questo libro è fatto con le parole dei miei infiniti
libri numero 1.
Questa meravigliosa scoperta mi ha riempito il cuore
più di quanto potesse contenere, quando l’ho capito mi sembrava di scoppiare
dalla gioia.
Non ho parole per dire come mi sono sentito.
Josefina Vicens - Il libro vuoto - Editori Internazionali Riuniti - 2014
Traduzione dallo spagnolo di Roberta Arrigoni
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