Lettori fissi

giovedì 28 marzo 2019

Mafaldina - 2

Lo statuto di questo personaggio? Quella ragazza conduce una vita persa, non ha futuro da quelle parti. Glielo dico ormai da anni. Capisco che possa essere difficile staccarsi dalla terra in cui ha affondato le radici ma, diamine, non farebbe bene a lasciarsi consigliare una volta tanto da qualcuno che è passato prima di lei dagli stessi problemi? 
Certo, non è un consiglio qualunque, quale colore scegliere per la nuova auto, quali scarpe indossare per una cerimonia. Sono in ballo questioni importanti, addirittura cose che possono condizionare la vita e la scelta dovrà essere ponderata. 
Ma non si può aspettare di arrivare con l’acqua alla gola prima di prendere una decisione, o che sia troppo tardi prima di scegliere. Per cui, datti da fare cara bimba, recidi questo benedetto cordone ombelicale. Il modo dovrai trovarlo tu e sperare che tutto vada per il verso giusto che, se poi qualcosa va storto, ci sarà pur sempre modo di rimediare e, in ogni caso, dopo tutto, avrai vissuto un’esperienza che ti potrà tornare utile per il prosieguo. La vita non finisce mica al primo errore. L’errore, e per tanto tempo, l’hai fatto non vivendo. 
Lo so, è facile parlare dall'esterno ma qualcosa ho diritto anch'io di pensarla. Qualcosa vorrei provare ad esprimere, altrimenti qual è il mio ruolo in questa storia?

Non ha detto esplicitamente che voleva fare l’amore con me, però, da come l’ha sussurrato, mi sembrava fosse abbastanza chiaro. O, almeno, io mi sono illuso che fossero queste le sue intenzioni. 
Non me lo dice apertamente, però, in fondo, è con me che vorrebbe avere la sua prima esperienza. Mi vede bene addosso a lei, a schiantarmi in mezzo alle sue cosce, a stringerla fino a farle perdere il fiato, a penetrarla con forza ma, allo stesso tempo, con dolcezza. 
Un desiderio che non tiene affatto per sé, anzi, lo esprime con parole chiare ed io mi sento davvero in imbarazzo, al punto che a volte mi prende la voglia di lasciare tutto, saltare sul primo treno e raggiungerla, anche solo per vederla, per salutarla, per darle un bacio, per avvicinarmi piano e sussurrarle, mia piccola Mafaldina, io ti amo, ti amo. 
Ma so già che non lo farò. Che stupido che sono a non assecondare i miei desideri, perché volerla, averla tutta per me, amarla, amarci, sono anche desideri miei.

In definitiva, dire com'è questa ragazza a letto, beh, non saprei. Rigida, molto contratta, all'inizio sembra di avere a che fare con una statua di marmo, fredda e pesante.
Ma io me la tengo come una cucciolotta questa mia bimba, sempre attento a non farle del male, a non spezzarla, come fosse una sottile lastra di vetro, o di acqua appena ghiacciata sulla superficie di un lago.
Lei richiedeva da me una discrezione, un’attenzione che temevo di non essere in grado di riservarle, che metteva in imbarazzo anche me, perché, in quei momenti, ero solo fuoco e ardore, non c’era spazio per sentimentalismi, non vedevo altro che il suo corpo già nudo, quando invece se ne stava a tremare davanti a me sul bordo del letto, indecisa se spogliarsi ed eventualmente da dove cominciare.
Mai avuto a che fare con una così. Altro che imbarazzi, altro che disagio. Prima ancora che la sua bellezza, prima ancora che le sue forme, era il suo immobilismo a paralizzarmi, era quel modo di trattenersi, di vergognarsi, di farsi rossa come un peperoncino che di piccante, però, sembrava avere ben poco. 
Semmai, spegneva in me ogni entusiasmo e andava a finire che anch'io restavo fermo come ad aspettare chissà quale evento. Dovevo scuotermi, e poi svegliarla, sbatterla sul letto e strapparle i vestiti di dosso. Una terapia d’urto che l’avrebbe lasciata mezza tramortita e scioccata, libera però da tutti i legacci che la incatenavano ad un modo di concepire la vita completamente sbagliato. 
A dire il vero, non è che sia molto interessato ad accompagnarla in questo percorso, a farle da guida per questa sorta di iniziazione, per questo vero e proprio svezzamento sessuale. Non posso ergermi a maestro in una materia in cui avrei ancora tutto da apprendere, a cominciare da un rapporto con una principiante in materia. 
Forse è meglio che trascorra un periodo di apprendistato con qualcun altro. Poi, quando sarà pronta, ecco, a quel punto sarò pronto anch'io, senza alcun dubbio. Perché se devo mettermi a pensare, ad insegnarle le posizioni, a cominciare dall'ABC del sesso, come se mi trovassi davanti ad una ragazzina alle prime armi, no, tutto questo non fa per me. Mai avuto lo spirito dell’insegnante, mai lanciatomi in qualcosa di cui non avevo almeno un po’ di conoscenza, un minimo di preparazione della questione da affrontare. 
Non so improvvisare e la paura di fallire, la preoccupazione che possa dare consigli non attinenti alla situazione, magari anche sbagliati, che potrebbero avviare verso una strada del tutto errata chi mi sta di fronte, che mi sta ad ascoltare con occhi spalancati ed orecchie attente, ecco, questo scrupolo non vorrei proprio averlo. Cioè non vorrei accollarmi il peso di un rimpianto per aver rovinato una carriera ad una ragazza che sicuramente meriterebbe consigli più appropriati di quelli che potrei dare io.
Ma, mi si potrebbe obiettare, allora, come hai fatto tu, la prima volta. Ecco, io la prima volta mi sono fatto guidare da mani esperte. La donna che avevo davanti era più pratica di me, non era cioè alla sua prima esperienza in quel campo e le cose sono andate …. già, come sono andate? 
No, questo è argomento di un’altra storia, parallela alla presente, che sto cercando di recuperare dal fondo di una memoria dove giacciono, come dentro una discarica, i ricordi più lontani che non ho mai voluto ripescare, o rivangare, rimasti sepolti sotto montagne di sensi di colpa, di rimorsi e di dolori che mi sono portato dietro fino ad oggi, che ho deciso di cambiare, di dare una svolta alla mia esistenza, o almeno ci sto provando, nella speranza che togliermi di dosso tutto questo peso possa contribuire a farmi rinascere, a farmi intraprendere una nuova vita. 
A qualcosa dobbiamo pur aggrapparci ad un certo punto della nostra esistenza terrena ed io ho intrapreso questa strada, piena di ostacoli, non certo facile, ma forse, chissà, sarà proprio una fatica come questa che mi potrà ripagare delle tribolazioni e delle inesistenze sperimentate fino ad oggi.

(continua)

Nessun commento: