Chissà se una penna aperta può facilitare il trucco
dell’immaginazione. Ecco, anche la penna che vorrò usare dovrà essere aperta.
Senza timori di lasciare tracce che potrebbero risultare o rivelarsi
compromettenti.
Una penna che fa decollare l’immaginazione, con un
inchiostro adatto allo scopo, che si riposa di tanto in tanto, ma che quando
riparte, e chi la ferma più? Che non si riesce a tenere sotto controllo, una
penna irrefrenabile.
Una penna che fa proprio tutto da sola, senza aiuti o
supporti di alcun genere. Una penna che mi sfugge di tra le mani, che faccio
fatica a trattenere, che vuole scappare, che non si sottopone a nessun
controllo. Una che non ce la faccio a fermarla, e forse non voglio nemmeno.
Finalmente è arrivato il momento, finalmente ho scoperto
quale è lo strumento che mi permetterà di scardinare un’immaginazione che non
ritrovo da molto tempo.
Io penso che l’immaginazione è una sostanza che sta sempre a
portata di mano, o di penna. Che ci vuole davvero poco ad afferrare e
manipolare a piacimento. Ha una consistenza lieve, come qualcosa di liquido, ma
allo stesso tempo anche di gassoso, come un vapore che si lascia gestire
facilmente. Un respiro agevole che non richiede sforzi eccessivi. Ma anche che
sfugge, è volatile, qualcosa che di per sé non dorme mai.
Ho sentito dire che i rondoni dormono in volo, usando una
parte del cervello, mentre con l’altra tengono sveglia l’attività che presiede
al galleggiamento nell'aria. Non so se questa cosa corrisponde al vero ma ecco,
se così fosse, ma non è proprio una cosa di cui vantarmi, io mi sento un
rondone che dorme gran parte del tempo e tiene a bada quella parte di cervello
che sovrintende all'immaginazione.
Tiene a bada nel senso che lascia dormire, mentre invece
dovrei attivarla, dovrei farla volare.
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