Come se non vivessi che per aspettare l’arrivo della sera,
dell’oscurità, e confermare che, sì, un altro giorno è passato, posso
cancellarlo dal calendario come cosa fatta, uno in meno da vivere.
Sono ossessionato dalla ripetitività delle azioni
quotidiane. Per questo leggo, e leggo tanto. Perché così mi sembra di vivere
più esperienze, di partecipare, e anche attivamente, a quello che succede nel
mondo, anche se a lungo andare dimentico alcuni episodi a cui ho preso parte.
Non riesco a tenere a bada tutto, e così prendo nota, sotto forma di appunti,
delle cose che leggo, trascrivo le frasi che ritengo interessanti, col
proposito di ritornarci su e svilupparle a modo mio, traendo ispirazione per
un’altra frase, questa volta mia, o per un piccolo racconto. È così che riesco
a sopravvivere. Una storia che si sviluppa e cresce su se stessa. Ho questo
debito con i libri e con le storie che contengono: visto che non so descrivere
la mia mi affido a quella raccontata da altri.
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