Lettori fissi

sabato 10 maggio 2025

Tango a Porto

Grazie a Gianni Barone che ha letto Tango a Porto, edizioni Qed, e ne ha scritto in questi termini.
Antonio Danise, Tango a Porto, Qed 2025.
Conosco almeno una decina di scrittori che apprezzerebbero molto questo breve romanzo di Danise. Uno fra tutti, l'argentino Fernando Bermúdez. E conosco anche tantissimi lettori che ne rimarrebbero estasiati, quei lettori che cercano nei libri interrogativi, riflessioni sui flussi del destino, sul senso della vita, sulle strategie delle trame, sulla dialettica realtà / immaginazione, e soprattutto cercano valore letterario.
"Tango a Porto", oltre a rispondere a precisi canoni della letteratura ( monologo interiore, intertestualità, citazionismo, metanarrazione) è figura simbolica anche di certe funzioni dell'ottica. Il libro è come uno specchio che riflette altri libri, sia quello di Lobo Antunes che fa da spunto alla narrazione, sia un romanzo precedente di Danise, "La signorina Maria", una sorta di interfaccia, con la figura femminile di Sofia di questo romanzo che esisteva già nel precedente nelle ossessioni erotiche che girano nella mente del narratore come un nastro di Moebius. Ma è anche uno specchio che riflette il mero atto di scrivere di Danise, come se l'autore stesse scrivendo su una superficie riflettente e osservasse, staccata da sé, la propria scrittura nell'atto stesso dello scrivere. È chiaro che il flusso mentale si moltiplica per gemmazione, si creano divagazioni ma allo stesso tempo vengono tenute sotto controllo. La scrittura di Danise è come un fiume, spesso ci sono macigni (ossessioni, psicosi, sensi di colpa) che ostacolano il fluire; si creano allora dei flussi laterali che poi si ricompongono in un andare e venire della scrittura, in un allontanarsi dal tema centrale e a un ricongiungersi. Tutto si tiene in questo breve ma denso romanzo, tutto confluisce: libri, autori, personaggi di libri, memorie, storie, altri libri dello stesso autore. Vi troviamo il rimosso che riaffiora, ma ancora non del tutto messo a nudo. Le realtà vengono a volte travisate a seguito di specchi deformanti o di ottiche che non riescono o non vogliono mettere perfettamente a fuoco; c'è un gioco continuo tra verità e finzione, tra realtà e immaginazione. 
Ma il miracolo di Tango a Porto, in questo panorama di iperletterarietà, è che non troveremo  nessuna esibizione, nessun esercizio di stile, nessun freddo né calcolato espediente tecnico. L'abilità, il talento autoriale di Danise, risiede nell'usare la scrittura come un flusso di pensieri che ha precedenti colti nella nostra letteratura novecentesca. La trama, anche se è un pretesto per l'interessante congegno letterario costruito da Danise, è assolutamente accattivante e ricca di richiami per chi ama il Portogallo, la letteratura e i luoghi di quel paese.
"Tango a Porto" è stato senza ombra di dubbio uno dei più stimolanti romanzi che io abbia letto in questa parte dall'anno, e voglio ancora una volta rendere  merito alla casa editrice Qed per le capacità di saper intercettare e proporre ai lettori opere e autori di sicuro valore.

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