Lui, lo identifico con un
semplice pronome, perché ancora non si è presentato, non è ben chiaro dove si
trova, lui è “qui”, questo è l’unico avverbio che usa e che ci dovrebbe far
capire qualcosa, ma qui può essere ovunque, e quindi non ho ancora capito
niente, solo che è passato un giorno ed è arrivata la sera.
Quest’uomo qui a me sembra
proprio un mago, cioè uno che possiede doti magiche, e fa apparire dal nulla
ciò di cui ha bisogno. Ce ne sono altri di mestieri che permettono di ottenere
gli stessi risultati, come per magia appunto, o come per gioco. Uno di questi è
lo scrittore, e questo signore che stiamo seguendo fa esattamente lo scrittore,
cioè il raccontatore, perché l’ha detto apertamente che vuole scrivere storie,
né brutte, né belle, semplicemente pacate, ed ha precisato che prima della fine
vorrebbe scriverne quattro.
L’ha pensato durante la notte, ed
ha deciso anche gli argomenti di cui parlerà in queste storie: una sarà su un
uomo, una su una donna, una riguarderà qualcosa di indefinito e l’ultima, la
quarta, sarà su un animale. Forse le prime due le concentrerà in una, con due
personaggi, un uomo ed una donna cosicché le storie si ridurranno a tre.
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