Dappertutto animali disperati, disgraziati, randagi, rognosi, ispezionano luridi fondi di cassonetti di spazzatura, leccano liquami formatisi per l’azione di anni di rifiuti, che nel tempo hanno secreto melmosi e puzzolenti condimenti per pasti strappati al vento dopo lotte furibonde.
Sprofondano nel fondo più profondo dei bidoni per assicurarsi la dose quotidiana di cibo. Per oggi è fatta. Domani è un altro giorno.
Ma forse no, mi sbagliavo, non sono gatti, non sono nemmeno topi, e neanche cani. Sono persone, uomini, donne; solo due gambe, anche se a fatica, si reggono in piedi.
Ma, possibile, sono davvero persone?
Cazzo guardi, se ti dà fastidio, girati dall’altra parte.
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