Lettori fissi

sabato 5 ottobre 2019

Storie

Comincio sempre tante storie. Come se le avessi vissute veramente. Poi mi accorgo che sono solo pensieri, forse anche desideri irrealizzabili e per questo ne scrivo. 
Mi ritornano di continuo le parole con cui ci congediamo da qualche tempo, i suoi occhi sul punto di scoppiare, per un timore non svelato. Siamo simili in questo, me ne accorgo quando mi sfiora appena senza approfondire l’abbraccio ed io che invece rischierei di spezzarle il corpo fragile e che cerco di trattenermi per altre paure, forse timori antichi che si sono radicati in me senza un motivo a me noto. 
Mi fa sempre piacere vederti. Ma avrei piacere di fare anche altro. 
Non mi basta un rapido incontro, o le chiacchiere generiche davanti ad un caffè. 
La scopro ogni momento. Non è difficile immaginare la scena. 
Ma chi è questa donna? Una figura che si prende gioco di me? Una che è entrata nella mia vita senza nemmeno chiedere permesso. O forse sì, l’ha chiesto tante volte ed io, sordo, non l’ho capito nonostante le evidenze. 
Cosa deve fare di più? Gettarsi ai miei piedi e chiedermi direttamente di …, no, anzi, prendermi a forza, con la sua debole forza, e trascinarmi in un angolo, in mancanza di un letto, slacciarmi i pantaloni e mettermi di fronte al fatto compiuto? Oppure sono solo pensieri miei. Intanto sono solo e forse lo è anche lei. 
O si fermerebbe prima, frenerebbe gli istinti e si limiterebbe, come fosse più facile per lei, a chiedermi di farle un ritratto, in mancanza d’altro, di farla entrare in una storia.
Ho il mondo e anche più davanti a me. È fatta. Non aspettavo altro. Da anni, da quando l’ho vista per la prima volta. Quante volte immaginato questa scena. 

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