La guerra, un luogo dell’anima tremendo, ma anche fisico, reca con sé la morte, e nei tre racconti che fanno parte de I sottotenenti, ambientati durante la guerra coloniale, la morte arriva in modi sempre diversi.
Nel primo, responsabile della morte è un capitano che non chiama i soccorsi e non interviene per salvare un sottotenente rimasto bloccato con un piede su una mina antiuomo. L’inerzia del capitano doveva servire da esempio per temprare i suoi uomini!
Nel secondo racconto, che è anche il più lungo, la morte arriva per un episodio non legato direttamente a vicende di guerra, anche se inserito in quel contesto. È la rivalità per una donna che porta un tenente ad uccidere un colonnello.
Nell’ultimo racconto sappiamo della morte attraverso la narrazione di un personaggio che racconta l’episodio tragico ad un sottotenente ferito in guerra, pronto per essere rimpatriato a Lisbona. La morte in questo caso ha un volto terribile allorché un prete si trova costretto ad uccidere un bambino, che era in compagnia di altri soldati, in fuga dai giapponesi nell’isola di Timor, per evitare che con i suoi pianti attiri il nemico. Il padre del bambino, con gli anni, si vendicherà uccidendo il prete e gli altri otto componenti del suo gruppo.
Mario de Carvalho è nato a Lisbona nel 1944
Os Alferes è uscito in Portogallo nel 1989
Nel 2006 è stato pubblicato in Italia e nel 2008 ha vinto il Premio Internazionale Città di Cassino
Nel 2005 era uscito sempre per la Instar Libri “Passeggia un dio nella brezza della sera”
Mário de Carvalho – I sottotenenti – Instar Libri – 2006
Titolo originale: Os Alferes
Traduzione: Valentina Socco
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