“Il viaggio dell’elefante” è l’ultimo lavoro del nobel portoghese José Saramago, uscito da pochi mesi nella versione italiana di Rita Desti.
È la storia di un elefante indiano che Joao III, re del Portogallo e dell’Algarve, e la moglie Caterina d’Austria, regalano al cugino arciduca Massimiliano d’Austria, reggente di Spagna.
Più precisamente nel libro si raccontano le vicissitudini che portano stancamente l’elefante e tutta la carovana, composta da soldati, cavalli, maniscalchi, buoi e da varia altra umanità, e con loro il lettore, da Lisbona in Austria, passando da Valladolid, dove si trova l’arciduca, e poi attraversando la Spagna, l’Italia (Genova, Mantova, Verona, Padova, dove l’elefante compie persino un miracolo), e poi Innsbruck, per entrare infine trionfalmente a Vienna, capitale dell’Impero, dove Salomone, l’elefante, compie un altro miracolo.
Come descrivere questo viaggio in poche parole?
Se si vuole la sintesi bisogna rivolgersi ad altri scrittori, non a Saramago, un mago con le parole, in grado di raccontarci una parte di storia europea della metà del XVI secolo partendo da un episodio semplice come quello del viaggio di un elefante.
PS
Mentre scrivevo è arrivata la notizia dell’uscita di un altro libro, ancora non tradotto in italiano, che raccoglie i testi scritti da Saramago per il suo blog da settembre 2008 a marzo 2009.
Per saperne di più, consultare il suo caderno in lingua originale.
Per chi invece non mastica la lingua lusa, il quaderno si può apprezzare nella traduzione in italiano di Massimo Lafronza.
Altre notizie sul blog della fondazione che porta il nome dello scrittore.
Fate presto a leggerli, chissà che nel frattempo non sia uscito qualche altro suo libro ...
È la storia di un elefante indiano che Joao III, re del Portogallo e dell’Algarve, e la moglie Caterina d’Austria, regalano al cugino arciduca Massimiliano d’Austria, reggente di Spagna.
Più precisamente nel libro si raccontano le vicissitudini che portano stancamente l’elefante e tutta la carovana, composta da soldati, cavalli, maniscalchi, buoi e da varia altra umanità, e con loro il lettore, da Lisbona in Austria, passando da Valladolid, dove si trova l’arciduca, e poi attraversando la Spagna, l’Italia (Genova, Mantova, Verona, Padova, dove l’elefante compie persino un miracolo), e poi Innsbruck, per entrare infine trionfalmente a Vienna, capitale dell’Impero, dove Salomone, l’elefante, compie un altro miracolo.
Come descrivere questo viaggio in poche parole?
Se si vuole la sintesi bisogna rivolgersi ad altri scrittori, non a Saramago, un mago con le parole, in grado di raccontarci una parte di storia europea della metà del XVI secolo partendo da un episodio semplice come quello del viaggio di un elefante.
PS
Mentre scrivevo è arrivata la notizia dell’uscita di un altro libro, ancora non tradotto in italiano, che raccoglie i testi scritti da Saramago per il suo blog da settembre 2008 a marzo 2009.
Per saperne di più, consultare il suo caderno in lingua originale.
Per chi invece non mastica la lingua lusa, il quaderno si può apprezzare nella traduzione in italiano di Massimo Lafronza.
Altre notizie sul blog della fondazione che porta il nome dello scrittore.
Fate presto a leggerli, chissà che nel frattempo non sia uscito qualche altro suo libro ...
Nessun commento:
Posta un commento