Lettori fissi

mercoledì 27 agosto 2025

Una sola luce blu

 

Una sola luce blu di Sara Cerri è un romanzo scritto sotto forma di lunga lettera che una madre, Gloria, scrive alla figlia, Eva, con l’intento di raccontarle otto anni della sua vita, che non sono, però, solo otto e non sono solo della sua vita perché, il racconto abbraccia inevitabilmente anche gli anni precedenti al 2008, anno in cui comincia questa sorta di diario, e coinvolge anche altre persone, oltre alla mamma e alla figlia.

Leggendo Una sola luce blu ho scoperto con una certa sorpresa che tra quelle pagine ci sono anch’io.

Non sto esagerando. Credetemi, perché sono tante le storie che Cerri ci presenta in questo romanzo. E quando lo leggerete vi troverete senz’altro qualcosa che ha a che fare con la vostra vita, così come è successo anche a me. 

La buona letteratura è questo che fa. Propone qualcosa in cui ciascuno, in modo diverso, può ritrovarsi, partendo dal proprio vissuto. Con la speranza di riuscire ad affrontare, con un strumento in più, quel senso di inquietudine esistenziale che può accadere di dover affrontare. 

In questi casi avere a disposizione un libro come Una sola luce blu aiuta a elaborare un dolore, un dispiacere, una sofferenza e, auspicabilmente, a superarli.

Sara Cerri - Una sola luce blu - CTL Editore

lunedì 25 agosto 2025

NESSUNO di Pako Malara

 


Nessuno, di Pako Malara, è un romanzo costruito partendo da alcune parole chiavi: silenzio, vuoto, buio, assenza, rimorso per qualcosa di non fatto, non dato, non detto, rimpianto, specchio, resistenza, rinascita.

Punti fissi che ricorrono e ritornano, come a disegnare una mappa, per non smarrirsi, per non perdere la strada, per risalire da certi abissi in cui spesso si rischia di precipitare.

Ecco un esempio di dialogo fra due personaggi, un passaggio significativo del testo:

 

«La vita non è un film. Non è un libro. La vita …»

«… fa male», lo interruppe.

«Fa schifo. Ti svuota. Ti massacra. Lo so. Ma forse è proprio per questo che vale la pena di provarci. Per dimostrare che non ci ha distrutto del tutto.»

 

La vita è uno sprofondare, a volte necessario, in un abisso, per poter poi risalire lentamente. È speranza di rinascita.

Ho letto con molta curiosità il romanzo di Pako Malara, dal titolo significativo nonché evocativo: Nessuno.

La storia, nonostante le oltre 300 pagine del libro, è presto detta.

Ma no, non la dico, non è quello che conta, o non solo.

Bisogna leggerlo questo romanzo, pagina dopo pagina. Essere risucchiato dagli eventi. Vivere il dolore che vibra tra le righe, e venirne fuori.

In queste pagine c’è un’attenzione analitica, a tratti persino morbosa, a ogni particolare descritto. Niente viene lasciato al caso. Eppure si tratta di una storia che si potrebbe definire smilza, ancorché densa e importante.

Una delle cose che colpiscono in questo lavoro è l’attenzione quasi maniacale per ogni dettaglio, la perfezione delle descrizioni, che dipingono un quadro che dà precisamente l’idea di quel che accade.

E nonostante questo si ha, allo stesso tempo, l’impressione, la sensazione che non sia stato detto tutto, che ci sia molto altro ancora tra le righe, dei vuoti che ogni lettore potrà colmare a piacimento, perché dalle parole del testo possono nascere e scaturire mille altre storie, se solo si presta attenzione al non detto, al non espresso.

Una scrittura intensa, profonda, densa. Un lavoro di ricerca della parola, non una banale o scontata. Quella giusta, l’unica adatta a definire il concetto espresso, i sentimenti evocati e suscitati.

Una prova di maturità letteraria all’esordio di questo giovane scrittore.

Conosco personalmente Pako Malara ma leggendo Nessuno ho fatto conoscenza con un'altra persona.

È il bello della buona scrittura.

Nessuno è un romanzo necessario, che andava scritto, perché: Nessuno può salvarti da un dolore che non racconti.

Pako Malara - NESSUNO