Lettori fissi

domenica 4 agosto 2024

Le rimembranze di Silvia




Non ho ancora trovato il modo di entrare in quella stanza che, lo sento, presto sarà mia. Cosa me lo fa credere non sono in grado di dirlo adesso, ma ne va della mia vita.
Forse ho esagerato un po’, ma a volte ho bisogno di essere ultimativo, per giustificare un’azione, per non considerarla una perdita di tempo, e perché voglio dare un senso alla lettura. Un senso che mi faccia capire perché insisto ad andare avanti, laddove tutto sembra scontato fin dall’inizio, e invece no, io voglio trovarci qualcosa che sta dietro alle parole e che non appare immediatamente. E potrò farlo solo continuando.
Eccomi, dunque, a curiosare tra le pagine. Alla ricerca di cosa? C’è un pacchetto, o anche più di uno, che racchiude il tempo andato. Mi piacerebbe essere lì, insieme a Vittoria, nel momento esatto dell’apertura, allorché il passato lentamente comincia a emergere, a sondarne i misteri, ad annusare come un cane (sì, ci sono anche cani in questa storia) i ricordi, a svelare le inevitabili incognite per quello che avrebbe potuto essere se solo …
Dentro quei pacchetti ci sono tante vite e tanti ricordi personali.
C’è, ad esempio, la storia di come Vittoria ha affrontato il Covid (quel virus monarchico). Un bel nome, Vittoria. Una con questo nome non può che essere una donna forte, che riesce in ogni cosa, che ha tante idee e soprattutto una che conosce il modo per realizzarle.
Siamo stati in tanti ad affrontare quel male e ognuno ha serbato i ricordi di come ha vissuto quel periodo. Vittoria, con ricchezza di argomentazioni e con divertita ironia, ci racconta, come è uscita indenne, a fatica e con attenzione, applicando la guardinghità, ma anche con una certa dose di fatalismo.
In quei pacchetti c’è anche la relazione d’amore con i suoi quattro cani, che in vari periodi della vita ha amato tanto, così come si ama una persona cara. Vittoria ci racconta fin nei dettagli tutto l’affetto che ha provato per queste creature, che hanno rappresentato una parte importante della sua vita.
C’è poi l’incontro con il buddismo, che le ha fatto cambiare vita e soprattutto capire come affrontarla nel modo migliore e comprendere la giusta importanza da dare alle cose.
Leggendo l’ultima parte del libro è possibile disegnare una mappa delle abitazioni in cui ha vissuto la narratrice e dei continui traslochi effettuati negli anni, che l’hanno fatta approdare a quella che vorrebbe fosse la sua ultima casa, in quel di Trieste, dove può godersi la vista impareggiabile del mare.
Ci sono ancora tanti altri ricordi che emergono da quel pacchetto, che per quanto sforzi facciamo di rimuovere, presto o tardi ritornano a ricordarci che comunque la vita va vissuta intensamente con amore e senza calcoli.
Ho fatto bene a continuare a leggere, a desiderare di scoprire i segreti contenuti nei pacchetti, e ad arrivare alle pagine finali, cioè alla Prefazione a posteriori, come la definisce l’autrice.
Una parte che ho amato molto, dove viene sintetizzata in poche pagine la biografia di una donna in cui non è difficile intravedere o infrasentire, come fosse parte del romanzo, la stessa Silvia Palombi, una scrittrice che ho conosciuto grazie a questo romanzo dal titolo Pacchetti, cani e altre questioni, una delle primissime pubblicazioni della casa editrice Qed fondata agli inizi del 2024.
Buona lettura.

Silvia Palombi
Pacchetti, cani e altre questioni.
Edizioni Qed