Lettori fissi

sabato 27 luglio 2024

La resa


Iniziare a leggere un libro. Che avventura! Che esperienza! Entrare in un mondo nuovo. 
Si corrono rischi? Non sempre siamo pronti ad affrontare un viaggio. Preparati, cioè. Perché cos’altro è la lettura di un libro se non un viaggio? E come tutti i viaggi riserva delle sorprese, nasconde delle insidie, richiede sforzi ma può regalare anche soddisfazioni.
È anche un quadro, il libro. Un’idea di quadro già esistente nella mente del pittore che riempie la tela di linee, di colori, di pennellate. Il risultato è anche in quel caso una storia, un pezzo di vita trasferito in un’altra dimensione, man mano che torna in superficie grazie a un estenuante esercizio di memoria.
Lentamente emergono particolari, distillati di ricordi sgranati. Ci sono due fratelli, il maschio ha quattordici anni più della sorella. Il padre ha una storia con una donna molto più giovane di lui. La madre è in ospedale. 
Ma non è solo di semplici fatti che bisogna parlare, c’è anche dell’altro. Il modo, per esempio, in cui si intrecciano i ricordi, la necessaria selezione, lo scarto di episodi che appaiono come irrilevanti. 
I due fratelli sorprendono il padre in compagnia dell'amante.
Se dovessi scriverla io, la vita, basterebbero poche frasi, e sarebbero anche ripetitive. Non saprei cosa farmene dei dettagli. Riuscirei con una certa disinvoltura a dire niente.
I due fratelli decidono di raccontare alla mamma ciò a cui hanno assistito, ma quando rientrano in casa la mamma sta male e rinunciano. Poco tempo dopo muore.
Quando è stata l’ultima volta che ho pensato al futuro, al mio? Non ho ricordi di questo tipo. Nessuno che mi abbia mai preso per mano e condotto per una strada sicura.
La convivenza fra i tre presto diventa impossibile. In una violenta colluttazione il ragazzo uccide il padre. Ma la cosa resta segreta. È l’oggetto del patto fra i due fratelli? 
Lei, la sorella, adesso è una donna, ha 25 anni, vive in città e ha una relazione con Komar. Nel frattempo intrattiene rapporti con altri uomini, un professore universitario inglese e di tanto in tanto incontra un uomo con un impermeabile grigio.
Si viene a sapere che dopo la morte del padre i due fratelli si erano separati. Lei era andata a vivere a casa di una zia dove rimane per otto anni. 
Adesso si sono ritrovati.
Sto perdendo qualcosa a non scrivere? Ad esempio degli incontri della donna con l’uomo dall’impermeabile grigio. E se quell’uomo fossi io e non invece il ricordo di suo padre? Sono pronto a passare dall’altra parte? A scavalcare delle barriere invisibili per sostituirmi a lui? Con tutte le conseguenze che adesso non riesco nemmeno a immaginare? 
Potrei provare, forse quella donna presterebbe attenzione alle mie parole, che però non ho ancora elaborato ma che presto si manifesteranno sotto forma di richieste che non potrà rifiutare. Vorrei aiutarla, quella donna, anche se non so bene quali problemi la tormentano, ma qualcosa farò.
Anche il ricordo del fratello si palesa di tanto in tanto come cosa vera.
Lei riceve una telefonata, qualcuno la avverte che il fratello è in ospedale. Qualche giorno dopo, ci viene detto, morirà.
Dov’è finita la vita? Una domanda che spesso mi rivolgo. Di risposte nemmeno a parlarne. Da cosa deriva questa incapacità non saprei dirlo. Se non che è sempre stato così.
"Esiste un attimo nella vita - e raramente accade che ne siamo consapevoli e che lo accogliamo - in cui cominciamo a relazionarci con gli anni della nostra esistenza come un tempo ci relazionavamo ai giorni. Sappiamo, infatti, che passeranno presto. Che la notte forse sarà dura, forse spezzata da tormentati labirinti di sogni, ma sappiamo anche che albeggerà di nuovo."
Adesso lei è in là con gli anni. Ricorda il suo uomo, la figlia Irena, la vita com’era, l’amore. Struggente nostalgia per quel che è stato, si dice così?
Snocciola i ricordi rivolgendosi al marito, coinvolgendolo nelle ricordanze. La scoperta tardiva, solo molti mesi dopo aver già avvisato il padre, che Irena aveva deciso la data del matrimonio.
Io, però, ho ancora tanta vita davanti a me, nonostante i dolori comincino ad avvertirsi già dal mattino, nonostante la barba sia diventata bianca da un po’ e tutto il resto. Nonostante il corpo, che ha intrapreso altre strade, diverse da quelle che ho dentro.
Il giorno del matrimonio di Irena la donna si avvia a piedi verso la chiesa, ma all’ultimo momento si inoltra nel bosco, dove incontra l’uomo con l’impermeabile grigio e insieme si dirigono verso l’appartamento di lui.
Quell’uomo non sono io. Potevo mai esserlo? Adesso che ci penso mi sforzerò di assomigliargli almeno un po’, di assumere le sue fattezze, ma non è che abbia un’idea chiara di come è fatto, e non certo per mia incapacità. 
C’è un’aria di mistero, questo sì, ma non molto di più. Avrei dovuto osservarlo con più attenzione. Se l’avessi fatto per tempo oggi sarei lui e starei insieme a lei.
Invece mi tocca indugiare, rinunciare, arrendermi. O fare ipotesi non più riscontrabili. 

Jelena Lengold - La resa - Voland